il carnevale dei poveri
Quei ragazzini li chiamavano "magnan", ovvero,spazzacamini. Per maschera un volto di caliggine colorato col tappo di sughero bruciato e in dosso tutto quanto di peggio e di vecchio rintracciato per casa: vecchi cappellacci dei nonni, lenzuola, sdruciti e ahimè non più usati tabarri. il tocco finale, coi baffi e mustacchi fatti con i fili intrecciati del grano. Erano le maschere povere dei carnevali di paese in brianza e ricordo bene che anch'io bambino venni addobbato con lenzuolo di casa e turbante, ed il volto disegnato col tappo.