i giorni del terremoto in irpinia
Partimmo in due da Segrate col camper dell'editore. Due fotogiornalisti, io con il tutto biancoenero, l'altro, con il tutto diacolor e il mobile bar del camper stipato all'inverosimile di pellicole. L'Irpinia era sconvolta e rasa al suolo dal terremoto e noi dovevamo documentare. Facemmo centinaia di scatti e ne ricavammoun volume venduto poi in edicola dalla Mondadori, ed i proventi furono devoluti integralmente alla ricostruzione che ancora ha da compiersi. I "Giorni del terremoto" e purtroppo non ho più traccia in archivio di quel volumetto. Fummo ospitati per 2 settimane al "Campo Svizzero" di S. Angelo dei lombardsi, allestito nel posto più sicuro del paese: il cimiterOgni mattina uscivamo con un accompagnatore, un infermiere ticinese e un questurino di scorta. Si camminava sui tetti delle case spianati per terra e raccoglievamo storie incredibili dai supestiti. A trent'anni da quei giorni, mi è stato chiesto quel materiale per una mostra a che si è tenuta Salerno: trent'anni di solitudine.